Esclusivo: I manoscritti originali delle lettere scritte da Luigi Tenco a Valeria

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    Quando, il 25 gennaio 1992 vennero rese pubbliche le lettere ( tre delle tante ) di Luigi Tenco a Valeria, la curiosità generale si concentrò su Valentino Tenco, che venne intervistato da alcuni rotocalchi per sapere da lui come quelle missive erano state recuperate.

    Ecco cosa dichiarò a "Panorama" del 9 febbraio 1992:

    Valentino Tenco racconta: "Mio fratello conobbe Valeria a Milano nel '64. Da allora si scrissero di continuo. C'è un fitto carteggio fatto di poesie, bigliettini lasciati sul cuscino, racconti e tante lettere, che lei nascondeva fra le pagine dei libri. Oltre cento documenti, rimasti per 25 anni nascosti, volutamente ignorati da Valeria".
    Ma come è potuto succedere che nulla si sapesse di questo amore, ne prima ne dopo la morte di Tenco? Il fratello avanza la sua ipotesi: "Luigi era un bel ragazzo, le donne gli correvano dietro, ma quando aveva un rapporto vero ne era geloso al punto di non parlarne con nessuno". Tanto che neppure Valentino sapeva dell'esistenza della donna fino a sei mesi fa, quando nella cassetta della posta trovò una busta. Ricorda: "Qualcuno, che io neppure conoscevo, in punto di morte, contravvenendo a una promessa fatta, mi forniva alcuni dati per rintracciare Valeria. Ci riuscii. La incontrai. E così conobbi una donna meravigliosa, di una grande sensibilità e cultura". La voce di Valentino Tenco si incrina quando racconta: "Ci siamo visti alcune volte. È stato molto doloroso per entrambi, perché entrambi abbiamo rivissuto un passato che ci sembrava distante. Ma forse ho capito di più il suo gesto. Il grande amore che ha vissuto. Alla luce di quelle lettere, come si può ancora pensare che Luigi si sia ucciso perché espulso dal Festival di Sanremo?".

    Ecco il testo delle tre lettere, l'ultima della quale scritta 10 giorni prima di morire:



    Milano, 13-10-65

    È molto carina quella piccola mansarda che ti ha offerto la tua amica; mi piace Adriana: è una ragazza con una classe innata, riflessiva, molto discreta. Spero vivamente che la sua presenza abbia un'azione positiva su di te, per smussare quel tuo caratterino così impulsivo e a volte irriducibile: solo un pochino, però!
    È deciso allora, amore, passerò all'RCA con l'anno nuovo. Sai, mi rendo conto che l'industria della canzone sta cambiando e mi aspetto molto da questo passaggio... ho l'impressione di essere arrivato a una svolta, ma non so ancora di preciso cosa ci troverò dietro. Mi rendo conto che l'RCA è una casa discografica con precisi criteri economici e mi rendo anche conto che ogni cantante che vi approda ha un preciso valore commerciale. Ma quello che io cerco, quello di cui ho urgente bisogno non è tanto, o solo, il successo, un riscontro economico, io non voglio, non posso commercializzare le mie canzoni, ma un riconoscimento, quello cui aspira qualsiasi essere umano quando fa qualcosa in cui crede.
    E poi... l'RCA vuol dire Roma e Roma vuol dire te... Devo ammettere onestamente che Roma, per quel che la conosco, non mi comunica un granché: mi sembra quasi di annegare in un mare di paparazzi che inventano le storie più assurde, e di vip e di esponenti della "jeunesse dorée" (niente di personale, credimi, ma sto pensando ad alcuni tuoi amici). Ma a Roma avrò te: potremo finalmente stare insieme senza quei continui spostamenti cui siamo costretti ora: e da ora in poi, le volte in cui dovrai tornare a casa, userai il treno (niente discussioni!), così io smetterò di preoccuparmi, aspettando che tu sia arrivata.
    Luigi.


    18-11-66

    Amore mio, Adriana ha promesso di farti avere questa lettera: ti prego, leggila, mi è costato scriverla, ammettere la mia stupidità, la mia presunzione, le mie debolezze, la mia ingenuità. Sono solo un uomo, e non tra i migliori, se mi sono lasciato trascinare in questa situazione assurda e non ho la forza e la volontà di uscirne, perché se lo tentassi ne sarei distrutto, comunque. Io ho sbagliato tutto nella mia vita, l'unica cosa giusta, pulita sei stata tu e a te non voglio e non posso rinunciare.
    Ti ho detto mille volte ti amo, ma non ti ho mai detto scusami (è una parola che non vuoi sentire!) per i miei tanti difetti, per non aver la forza di uscire da questo ambiente ipocrita, falso, spietato in cui domina il compromesso. Perchè sono una nullità. Mi hanno promesso il "paradiso": mi sento sull'orlo di un baratro. Come ho potuto arrivarci! Accidenti a te, perchè non hai avuto fiducia in me, perchè non mi hai detto di sì.
    Sei corsa da Massimo, giusto lui, è cosi comprensivo, bello, intelligente, ricco, disponibile e io, io sono furioso, geloso, infelice, disperato.
    È tutta colpa mia: io ho permesso a quella donna di costruire tutta questa storia, mi sono prestato al suo gioco, perché da idiota io lo credevo solo un gioco. Tenco e Dalida, la coppia vincente del prossimo festival. Che notizia golosa per i giornalisti! Io ho permesso agli altri di ricamarci sopra (ma se mi conoscessero veramente, come potrebbero crederci?). E poi, poi, quando tu te ne sei andata ho pensato di poter fare l'amore con lei, per punirti, per ferirti come tu stai ferendo me.
    No! Non ha funzionato. Ho tentato in tutti i modi, ho passato delle notti intere (aspetta un attimo!) a bere, a cercare di farle capire chi sono, cosa voglio, e poi... ho finito col parlarle di te, di quanto ti amo. Che gran casino, vero! Certo, lei si è dimostrata molto "comprensiva", ma mi ha detto che ormai dovevamo portare avanti questa "assurda" faccenda agli occhi degli altri. È una donna viziata, nevrotica, ignorante, che rifiuta l'idea di una sconfitta, professionale o sentimentale che sia. E ora non so più come uscirne. Tesoro mio, qualunque cosa tu possa sentire o leggere, credimi, abbi fiducia in me. Ti prego, ora basta: torna, ho bisogno di te: non ti chiederò nulla, non voglio sapere nulla.
    Ti amo tanto e ti voglio disperatamente.
    Luigi.


    Roma, 16-1-67

    Mi dispiace, mi dispiace, mi dispiace... a volte sono ingiusto, egoista, arrogante. Penso ai miei problemi e non sempre mi rendo conto di ciò che hai passato e stai passando. Potrai perdonarmi amore mio? Il fatto è che io, io non vorrei mai che tu ti allontanassi da me; quando questo succede mi sento così spaventato e solo come se tutta la solitudine del mondo mi pesasse sulle spalle. Sarà l'ultima volta! Al diavolo anche Sanremo, vada come vada, a questo punto non me ne frega più niente: voglio che passi, che finisca, voglio uscire da questo gran casino in cui mi sono infilato.
    Prometto: ti ascolterò tesi e tesine, parleremo di DNA, deficit idrico, zea mays e... di noi soprattutto. Appena avrai discusso la tesi faremo una cosa che non abbiamo fatto ancora, ce ne andremo per un periodo di tempo, tu ed io da soli. Andremo... in Africa... in Kenia.
    Guarda nel secondo cassetto della scrivania e comincia a fare qualche programma. Tesoro, avremo i giorni e le notti tutte per noi: potremo parlare, prendere il sole, fare l'amore, dimenticare i problemi che abbiamo vissuto, le angosce, i momenti bui. Potremo riscoprire il senso della vita.
    Ciao, Luigi.

    Torna presto: queste mie mani sono piene di carezze per te e io... io non sopporto la tua assenza.
    Luigi




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    LETTERA DATTILOSCRITTA DA LUIGI, DESTINATARIO VALERIA DEL 13 OTTOBRE 1966( FIRMATA A MANO DA LUIGI )

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    MANOSCRITTO DELLA LETTERA DEL 18 NOVEMBRE 1966 PARTE 1

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    MANOSCRITTO DELLA LETTERA DEL 18 NOVEMBRE 1966 PARTE 2


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    MANOSCRITTO DELL'ULTIMA PARTE DELLA LETTERA DEL 16 GENNAIO 1967 ( 10 GIORNI PRIMA DI MORIRE )

    Edited by LaVerdeIsola - 24/11/2010, 11:12
     
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  2. Leonardo Braccio
     
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    "Amore, Amore Mio, queste mie mani vuote, son piene solamente di carezza per te!!!". La lettera come la canzone!!

    Tenco amava Valeria, non Dalida, eppure i media, ancora oggi, fanno emergere di più il suo rapporto con Dalida, come se tra i due ci fosse stato qualcosa di profondo!!!.

    Interrogarsi sulla gelosia di Dalida, come possibile movente di omicidio?
     
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    CITAZIONE (Leonardo Braccio @ 24/11/2010, 11:45) 
    Interrogarsi sulla gelosia di Dalida, come possibile movente di omicidio?

    Sono personalmente convinto che la gelosia di Dalida sia stata "la molla di partenza" di una situazione che con il passare del tempo è sfuggita di mano alla cantante francese. Notate bene: la lettera del Novembre 66 accoglie lo sfogo di Tenco riguardo Dalida, sempre a Novembre si registra un tentato speronamento per le strade della Ruta, dove 2 auto tenteranno di buttare fuori strada Luigi, sempre a novembre Luigi Tenco acquisterà 2 pistole per difesa personale ed andrà varie volte al poligono per esercitarsi. Novembre è un mese "chiave" per arrivare a comprendere "determinate" sfumature della funesta vicenda.
    Dalida non voleva sicuramente uccidere Luigi, voleva solo dargli una piccola lezione. Una sera si portò sotto la casa di Valeria e con tono intimidatorio invitò Valeria a lasciare stare Luigi, dicendole che lui aveva bisogno di una donna e non di una ragazzina ( confidenza di Valeria ad Aldo Fegatelli Colonna ).Affidandosi ad un pezzo da 90 come Lucien Morisse ( clan dei Marsigliesi ), però, commise un grave errore. Gli interessi "politici" attorno a questa vicenda ebbero la meglio trasformando quel "capriccio" di Dalida in un qualcosa per lei francamente ingestibile. Dalida si trovò ad un bivio: salvare Luigi o salvare se stessa. L'organizzazione a capo della "missione" non le avrebbe perdonato un passo indietro o ancor peggio un tradimento. Lei lo sapeva bene.
    Eppure Dalida tenterà in extremis di salvarlo il pomeriggio del 26 Gennaio 1967 al Bar del Casinò ( Giorgio Lotti, testimone oculare, rivelerà di aver intercettato dei discorsi di morte tra Dalida e Tenco quel pomeriggio al Bar: il ricordo di Lotti è nitido, non stanno parlando di suicidio ). Luigi trascinerà arrabbiato Dalida fuori dal bar prendendola da un braccio ma ormai non si poteva fare più niente.

    Dalida non potrà piu' far nulla se non assecondare "il piano mortale" organizzato dall'ex marito e dalle organizzazioni che si trovano attorno alla vicenda, pena la sua stessa vita.
    Alle 02:10, come da copione, entrerà nella camera 219 dell'Hotel Savoy e troverà il corpo di Luigi a terra senza vita ( d'altronde i discorsi di morte fatti al Bar del Casinò nel pomeriggio del 26 Gennaio tra lei e Luigi non lasciano dubbi su quello che sarebbe successo ). Verrà trascinata dopo pochi istanti fuori dalla 219 da Dossena ed altri e verrà portata nella sua camera, la 104. Dalida porta con se in camera la lettera d'addio che si trovava nella camera 219. Lucien Morisse apparso "magicamente" subito dopo la morte di Luigi accanto alla cantante francese, provvederà a rendere verosimilmente "funesto" quel biglietto e farà sparire dalla circolazione le pagine precedenti di quella che in verità era una lettera di denuncia. Quel biglietto infatti rivedrà la luce ed uscirà dalla camera 104 solo 30 minuti piu' tardi, passando dalle mani di Dalida alle mani di Sergio Modugno, dalle mani di quest'ultimo a Piero Vivarelli ed infine arriverà nelle mani del commissario Arrigo Molinari. Se il biglietto non si fosse spostato dalla camera 219, sarebbe stato più credibile ed avrebbe provato il suicidio di Tenco ma ha fatto tanti, troppi viaggi prima di arrivare in mano alla polizia e quindi non è una prova attendibile ed anzi rafforza i dubbi!!!

    Dalida ha volontariamente e deliberatamente sequestrato e portato via con se un elemento d'indagine dalla scena del delitto. Tutto ciò che "viene" artatamente spostato dalla scena del crimine, nel momento in cui, passato del tempo ritorna al suo posto o viene consegnato alle autorità ( dopo oltre 30 minuti nel caso del biglietto di Tenco ), NON HA PIU' ALCUN VALORE perchè viene inquinata la sua "originalità" e può essere stato manomesso/modificato/sostituito per renderlo credibile secondo le esigenze del caso. Se al posto della lettera, Dalida si fosse portata in camera LA PISTOLA e l'avesse tenuta con se 30 minuti...sarebbe stato lo stesso. Quella pistola, sequestrata dalla scena del crimine, non avrebbe piu' potuto ricoprire il ruolo di ARMA DEL DELITTO al di là di ogni ragionevole dubbio. Perchè la polizia nel 1967, si fidò ciecamente DI UNA LETTERA PROVENIENTE "NON DALLA SCENA DEL CRIMINE" ma recapitata in mano di Molinari "proveniente da fuori", dopo esser passata nelle mani di mezzo hotel savoy??
    Mi stupisce che la Magistratura nel 2006 non abbia fatto le stesse considerazioni che ho appena fatto io. La verità non si cerca solo riesumando le salme....ma studiando anche gli elementi a disposizione ed approfondendo ogni singolo punto.

    Tornando a noi, dopo la morte di Tenco, Dalida si sentirà in colpa per non esser riuscita a salvare Luigi, per aver preso parte alla "spedizione" controvoglia costretta da tutti trannè che dalla sua volontà. Verrà subito fatta partire per la Francia contravvenendo alle regole che di solito si applicano in situazioni del genere e neanche a farlo apposta sarà Lucien Morisse ed altri 2 ad accompagnare Dalida all'aereoporto di Nizza con la propria auto.

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    LUCIEN MORISSE ( MARSIGLIESI ), DALIDA ( PARTECIPANTE CONTROVOGLIA )....partono in direzione dell'aereoporto di Nizza.

    Dalida, un mese dopo, tenterà il suicidio non riuscendoci. 10 anni dopo nel 1977, il secondo "tentato" suicidio della cantante francese. Nel Gennaio del 1987, 4 mesi prima di morire, Dalida sta per "esplodere", è tentata di dire la verità ma sa quanto potrebbe costarle, cosi confida "goffamente" ad un settimanale italiano: "Io non so, non voglio, non posso dire come e perchè Luigi è morto".
    4 mesi dopo quell'intervista Dalida morirà e la verità ufficiale riporterà lo stesso responso di quel 27 Gennaio 1967: SUICIDIO!
    Dopo 2 tentativi falliti nel 67 e nel 77, viene cosi difficile credere che nell' 87 possa non essersi trattato di suicidio che a nessuno verrà mai alcun dubbio sulla veridicità del gesto.
    Dalida non ha ucciso Luigi Tenco ma è stata vittima di una situazione che lei stessa aveva "messo in piedi" e che le è sfuggita di mano.

    Edited by LaVerdeIsola - 25/11/2010, 11:07
     
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  4. cincas68
     
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    Caspita!!Come possano aver detto che la firma sul biglietto "di addio" fosse autentica,non so....non serve essere esperti grafologi per capirlo...è evidente....
    Che tenero appassionato era!!Non gliene fregava un piffero di S.Remo pur di tornare e stare con lei...
    """quello che io cerco, quello di cui ho urgente bisogno non è tanto, o solo, il successo, un riscontro economico, io non voglio, non posso commercializzare le mie canzoni, ma un riconoscimento, quello cui aspira qualsiasi essere umano quando fa qualcosa in cui crede."""
    Ormai sapete che sto conoscendo Tenco grazie alla Verde Isola...sapete se fosse un uomo che parlava" tanto per?"......Qui dice chiaramente che del successo,dei soldi non gli interessa più di tanto,perché c'è altro...
    Ogni volta resto basita....è una follìa che va avanti da 43 anni!!!!!
    Tengono conto tutt'ora di un biglietto con una firma falsa,e non di queste lettere...in cui se ne evince che Tenco amava la vita..anche perchè aveva progetti per il FUTURO!!!!!!!!

    Ma poi....perché spesso leggo di persone che affermano che lo stesso Valentino credeva al suicidio?Sono balle!!!
    No?Giuseppe,scusa,ma è stato lui a scoprire che la pistola non aveva sparato,e nell'intervista del '92 dice" Alla luce di quelle lettere, come si può ancora pensare che Luigi si sia ucciso perché espulso dal Festival di Sanremo?".
    "....Ma quindi perché l'avvocato di famiglia,e se non sbaglio lo disse a te Giuseppe in un post su FB,dice di lasciar riposare in pace Tenco?Se lo stesso Valentino non credeva al suicidio?
    Più vado avanti...più s'aggroviglia la matassa...tante domande...tanti perché.....ho il cervello in standby...e poi....mi ripeto ma sento di dirlo....tutto tace.
     
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    Biglietto d'addio...biglietto d'addio.....mmmmmm lo volete sapere perchè sul referto della scientifica non si parla del biglietto d'addio?

    ( ecco il referto della scientifica: https://luigitenco60s.forumfree.it/?t=52245042 )

    Semplicemente perchè al momento di redigere il referto...IL "CORPO DEL REATO" ( il biglietto d'addio ) non è in stanza, è andato a sgranchirsi le gambe al piano di sopra nella camera 104 di Dalida, è rimasto mezz'ora li per farsi "bello", poi è andato a farsi un pisolino tra le mani di Sergio Modugno, è andato a bere qualcosa al Bar del Casinò con Piero Vivarelli e solo dopo è tornato sulla scena del delitto.

    Logico quindi che chi ha compilato il referto non abbia menzionato UNA COSA ASSENTE DALLA SCENA DEL CRIMINE ( il biglietto ). Ma se è assente, perchè sventolarlo come PROVA DEL SUICIDIO??


    Cara Giustizia, quel biglietto ha valore giuridico nullo!!!! E' inattendibile, è passato di mano in mano prima di arrivare alle autorità. Vale QUINDI MENO DI NIENTE. Con quella firma falsa poi,.....NON NE PARLIAMO!!
    Avete l'obbligo morale di riaprire questo caso e ricercare la verità storica e giuridica sulla morte del cantautore Luigi Tenco. E stavolta fate sul serio. 82.000 occhi ( 41.000 italiani ), attendono risposte logiche e certe su quel che è accaduto E NON SI ACCONTENTERANNO CERTO DI SENTIRSI DIRE CHE E' SUICIDIO AL DI LA' DI OGNI RAGIONEVOLE DUBBIO....PERCHE' MANCA IL PROIETTILE DALLA TESTA DI TENCO!!

    Edited by LaVerdeIsola - 25/11/2010, 10:57
     
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  6. cincas68
     
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    Posso aggiungere che vorrei sapere,in quanto faccio parte di quei 41000 italiani,perché aveva il volto tumefatto e non fu segnalato nulla?Tutti quei tagli...quegli edemi...la camicia pulita...non sono abbastanza TUTTE le PROVE e TUTTI gli ELEMENTI per far riaprire "IL CASO" ma per OMICIDIO??
    Non so....avrete mica bisogno di una confessione scritta da chi sa....?Oppure verrebbe "suicidato" anche questa persona?
    E' incredibile,assurdo!!IL CASO E' DA RIAPRIRE PER ELEMENTI PIU' CHE SUFFICIENTI CHE SMENTISCONO IL SUICIDIO!!!!!!!!!!!!
    ......e chi sarebbe il pazzo,Giuseppe,scusa?
     
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  7. yaritzamendara
     
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    Inizio ringraziando il post che hai scritto,Giuseppe. ;) Hai descritto bene la sequenza di episodio e chiarito tante cose.Concordo con quello che dici. La gelosia di Dalida fu "il punto di partenza" per l'omicidio di Luigi. :B):
    Credo anch'io che lei non voleva uccidere Luigi;intanto,non ha tolerato essere rifiutata da lui.

    Esistono donne che non sopportono quando non sono capaci di despartare interesse a determinato uomo. Non riescono gestire,allora,iniziano tormentare di tutti i modi possibili;principalmente se c'é un'altra donna in mezzo. Vedi,Dalida é arrivata al punto di andare a casa di Valeria,per intimidarla.Questo stato un comportamento assurdo.

    Una donna deve riconoscere quando é ignorata o rifiutata,per uomo,e non deve insistere nella situazione perché diventa inconveniente e fastidiosa.Quanto piú prova essere "gradevole" per conquistarlo,piú antipatica é a suoi occhi. :angry:

    Purtroppo,Dalida non ha compreso che l'amore nasce spontaneo,non por imposizione;voleva portare avanti una situazione insostentabile. Suo egoismo e sete di vendetta ha creato una situazione di grande proporzione e non stato più possibile controllare...

    Quando ha provato avvertirlo,quello pomeriggio,al Bar del Casinò,era troppo tardi...il suo "capriccio" aveva selato il destino di nostro Luigi. :unsure:
    Pero la vittima non stato soltanto lui;Dalida ha bevuto suo proprio velleno in dosi lenta,e sentito suo effetto per 20 anni. :(

    Yaritzamendara
     
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  8. Leonardo Braccio
     
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    Ma perchè lei è andata al Nostromo con gli altri e lo ha lasciato solo?
     
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    Perchè il ristorante è stato un ottimo alibi Leonardo. Quando poi tra l'1.15 e l'1.25 è arrivata una telefonata al ristorante proveniente dall'Hotel Londra ( che non c'entra nulla con l'hotel Savoy ) per dire: "TENCO STA MALE", Dalida insieme alla comitiva. si sono "fiondati" all'Hotel Savoy ( NOTA BENE: la comitiva si reca al Savoy dopo comunicazioni provenienti dall'hotel Londra....e quindi a pensar male, si pensa giusto ).
    Dalida prima andrà a comprarsi le sigarette, poi andrà a salutare un suo amico discografico ), giungendo sul posto dopo 45 minuti ( il ristorante dista 5-10 minuti di auto dall'Hotel ).

    Direi che il codice è stato seguito alla perfezione. "TENCO STA MALE" dava istruzioni precise: "Tenco è stato ucciso ma non è stato ancora riportato in camera ( sta male ), comincia a partire ma fai con calma".

    E' stato tutto studiato molto bene visto che da 43 anni...nessuno si fa domande e si pone dubbi su questi elementi.
     
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  10. yaritzamendara
     
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    Si,Leonardo,il ristorante era alibi. Sei sorpreso :o: con il comportamento di Dalida?
    Bene,questo non stato l'unica cosa strana che lei ha fatto. Vedi:

    Secondo lei,Luigi era "visibilmente depresso";intanto l'ha lasciato da solo;

    Dopo la telefonata: TENCO STA MALE;anda fare tante cose prima,invece di andare da lui;

    Quando arriva all Savoy,dice ha male presentimento e domanda dov'é la camera di Luigi;come mai sono a stesso Hotel con mio amante e non so dove é sua stanza? :)

    Quando va alla 219,dice la porta era poco aperta e aveva chiave al esteno;allora a bussato qualche volte;come mai non é invaso?Forse ha avuto paura di trovare suo amante desnudo? :woot:

    Dice era disperata,quasi impazzita al trovare il cadavere;intanto ha avuto la freddezza di prendere telefono e chiedere un medico;

    Piú strano ancora,é stato andare via del paese,giorno dopo,senza almeno andare al funeral di suo amato!! ;)


    Yaritzamendara
     
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  11. cincas68
     
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    ma al resto della "comitiva" non sarà apparso strano il suo procrastinare con la tempistica?
    Riceve la telefonata "Tenco sta male" acquista le sigarette e arriva all 'albergo dopo 45 minuti....quindi....tutti sapevano....io davvero non comprendo...alla fine sono stati tutti complici?
     
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  12. Leonardo Braccio
     
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    Naturalmente, non si sa chi abbia fatto la telefonata dall'Hotel Londra...................................................................................................................................................................................
     
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    No non si sa ( Lucien Morisse alloggiava "casualmente" li )
     
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  14. adelenausica
     
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    Queste lettere sono veramente belle e credo che purtroppo Luigi si era innamorato della donna sbagliata , Valeria da l'impressione di essere molto dura e ostinata e molto probabilmente abbracciava tutti quei proclami femministi dell'epoca che a nulla togliere facevano passare dei comportamenti femminili alquanto menefreghisti ( Donna Libera da Qualsiasi Legame amoroso) e quindi non mi meraviglio che possa aver tradito Luigi con quel certo Massimo.
    Certo Luigi dal canto suo non era uno stinco di santo ( infatti secondo me a Dalida una ripassatina gliela data) apparteneva sicuramente alla generazione passata, quella che credeva nell'amore come sentimento semplice e soprattutto sapeva voler bene nel profondo, era un ragazzo sicuramente fragile ma che si mascherava da duro con lo sguardo tenebroso, ne esistono veramente poche persone così e sono soprattutto i grandi pensatori e i grandi artisti.
    Se avesse passato i 30 anni forse sarebbe arrivato alla conclusione che l'unica sua amante sarebbe stata la sua arte e che al suo fianco sarebbe bastata una ragazza semplice e non una che lo giudicasse e lo esasperasse fino al punto di chiedere scusa e "di ammettere la mia stupidità, le mie debolezze......"
    Ricordo Picasso nell'ultimo periodo della sua vita , dopo il divorzio con la sua 2 moglie ( quella che lui amava ma che lo ha fatto soffrire di piu perchè ostinata a voler far credere al mondo di essere piu brava di lui nella pittura) al sua fianco comparì questa donna spagnola ( ceramista)di quasi 30 anni piu giovane che gli è stata accanto fino alla morte e che gli ha fatto passare " I momenti piu tranquilli della mia vita" dice lo stesso Picasso.
    Molto probabilmente l'Amore di cui parla Luigi nelle sue canzoni è quello che si prova nell'adolescenza magari per la vicina di casa, e che con l'età va perdendosi ma che Luigi quasi ostinatamente credeva di trovare in Valeria, anche lui si meritava una vita tranquilla....
     
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  15. Max Robi
     
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    Sono un ìo dei tanti fan di Dalida e oramai da tanti anni, ma credo che in questa vostra storia ci sia qualcosa di vero. Mi ha shockato ma ho paura che Dalida abbia commesso questo errore e ne ha pagato le conseguenze. Non è pero' mai stato descritto nelle cronache il secondo tentato suicidio del 77 e Morisse nel Clan dei Marsigliesi? che cosa ci rappresentava? vero che lui a Parigi aveva stranamente il monopolio delle radio e vero che nel 70 (se non erro) anche lui si suicido' con un colpo di pistola o forse anche li chissa'.... Ma perchè la P2 con Molinari copre tutto?

    e vorrei aggiungere a difesa di Dalida, che possa essere possibile che i nemici Italiani di Tenco abbiano avvicinato Morisse e obbligato Dalida a fare da complice sotto minaccia. Non è detto che sia partita da lei la molla della vendetta se gia' nei mesi precedenti alla sua morte avevano tentato di investire Tenco spingendolo a procurarsi una pistola per difesa personale.
     
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19 replies since 24/11/2010, 10:43   11732 views
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