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claudikant.
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mi sono presentato qualche giorno fa dopo avervi incontrati sul web.
allegherò una piccola autobiografia "artistica" per dirvi da quale percorso giunge il mio cercare.
il tempo di tenco, nel mio tempo, oggi tra questi respiri e queste speranze e questa necessità sempre più forte di capire e di cambiare, cantando e vivendo, scrivendo e dipingendo, pensando e comunicando.
sto cercando di proporre a vari livelli un mio spettacolo che prende spunto da tenco e attraverso canzoni e monologhi, racconta una storia.
Primo monologo:
Una storia silenziosa, senza verità e senza purezza,
inquinata dall’egoismo e dalle necessità.
Una storia dove un prato diventa mare,
dove si ama una persona senza poterla afferrare.
Una storia confusa dove l’amore non è tale,
dove non esiste lealtà e il quotidiano fa male.
Una storia con figli sordi perché non sai parlare,
dove l’amore è là sul filo dell’orizzonte.
Una storia che non riesci a sopportare,
lei non dice niente e la senti allontanare.
Una storia di debiti e fallimenti,
con gambe aperte scambiate con la felicità.
Una storia di solitari pensieri e sogni e illusioni,
nella concreta lotta per difendersi e sopravvivere.
Una storia in cui la recita salva,
dove chi cerca di vivere muore.
Una storia piena di passione e desiderio,
perché la certezza è sempre la sua fine.
Una storia dove vince chi perde sempre,
contro i finti valori di questa realtà.
Una storia dove non si possiede niente,
sfidando la logica di quello che chiamiamo amore.
Una storia dove il lieto fine è quel mattone dove
vorremmo sedere per guardare più in là.
Una storia marcia che scava nelle nostre prepotenze,
che è contenta solo quando prevale.
Una storia sulla ricerca del potere,
un potere qualunque per sentirsi migliore.
Una storia insanguinata, tra le cosce,
una volta al mese.
Una storia falsificata,
una storia immaginata,
una storia vera.
Una storia di merda.
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