NEWS: Dalida al Bar del Casinò mise in guardia Tenco dell'imminente omicidio

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  1. clap67
     
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    Perchè Dalida avrebbe dovuto intrattenere con Luigi una conversazione parlando di un eventuale rischio di morte?Chissà in che termini ne parlò Dalida?Forse esortava Luigi a rinunciare a compiere una azione che avrebbe potuto costargli la vita?Stamattina mi sono svegliato presto e mi sono riletto l'intervista a Donatella Turri riportata su TV Sorrisi E Canzoni del Febbraio 1967,in mio possesso.Nell'articolo,la Turri,presentata come una ex fidanzata del cantante,parlava della proposta che avevano fatto a lei di partecipare al festival dell'anno precedente ,(la canzone mi pare fosse "La Notte Dell'Addio"ma dovrei rileggere bene per averne certezza ).La Turri dice che per la partecipazione vennero chiesti SEI MILIONI DI LIRE.Sempre sta benedetta cifra che ritorna,sempre uguale,anche a proposito della ipotetica vincita di Tenco al Casinò di cui non è rimasta traccia,e semprela stessa cifra indicata come cifra percepita in diritti d'autore da Tenco come semestre SIAE.Azzardo un'ipotesi.E se Tenco avesse accettato in un impeto di volontà di farsi conoscere dal grande pubblico DI PAGARE DI TASCA PROPRIA TALE IMPORTO a garanzia di una vittoria al Festival??Tale teoria si sposa alla perfezione con la dichiarazione di fronte al pubblico del famoso dibattito al "Beat 72" che,ricordiamolo è del NOVEMBRE 1966,quando i giochi organizzativi del Festival erano sicuramente già ben definiti.Tenco dice:"Se dentro le canzoni ci metto delle idee,è,ripeto necessario che io trovi la maniera di farlo con gli stessi strumenti della società a cui mi rivolgo"e ancora."Allora sarà meglio intenderci chiaramente su questa storia della partecipazione.Anzitutto prendiamo atto di un fatto,che questa è una società di tipo industriale.e perciò se voglio fare arrivare non dico una protesta,fare arrivare un certo mio discorso al pubblico,bisogna che lo faccia industrialmente".
    Certo è una supposizione che potrebbe o no avere un fondamento,ma gli elementi per poter avere un ragionevole dubbio.
    Sotto questa luce anche la lettera a Valeria guarda caso anch'essa del NOVEMBRE 1966 potrebbe essere vista sotto un'altra luce.Tenco scrive "Sono solo un uomo,e non tra i migliori,se mi sono lasciato trascinare in questa situazione assurda e non ho la forza e la volontà di uscirne,perchè se lo tentassi,ne sarei distrutto comunque"e poco dopo scrive "..per non avere la forza di uscire da questo ambiente ipocrita,falso,spietato in cui domina il compromesso"Se c'era una possibilità che parlasse della situazione sentimentale con Dalida,quest'ultima frase fuga ogni dubbio.Parlava della situazione in cui si venne a trovare dal punto di vista professionale!
    La mia idea,ovviamente parziale e criticabile quanto confutabile è questa,quindi.
    Tenco accetta il compromesso,malvolentieri,sapendo di perdere anche solo a livello di autostima la propra integrità come uomo e come artista.Lo fa prprio in nome dell'amore che ha nei confronti del proprio pubblico per il quale nutre stima,e chevorrebbe portare "dalla propria parte per non farlo volare nel blu dipinto di blu",ma per fare ciò deve accettare di utilizzare gli strumenti della "società industriale" che ben descrive nel contraddittorio al "Beat 72".
    Giunto a Sanremo,risponde,stranamente per un tipo come lui,a chi gli pone domande precise che "ha già la vittoria in tasca,un cavallo vincente"..da dove deriva tutta questa apparente sicurezza??Una dichiarazione del genere avrebbe potuto essere tranquillamente una sbruffonata attribuibile a Claudio Villa,ma detta da Luigi,è veramente un fatto anomalo.
    E se avesse avuto un ripensamento tardivo?E se avesse scelto,invece di accettare il compromesso,di svelare tutti i retroscena,le combines,ANCHE E A MAGGIOR RAGIONE PRENDENDO ESEMPIO E SVELANDO CIO'CHE AVEVA ipoteticamente;DOVUTO ACCETTARE PERSONALMENTE PER POTER ESSERE "VINCENTE".E se avesse detto tutto a a Dalida,e ,finalmente,arrivando all'incontro al bar ,la cantante avrebbe potuto cercare di dissuadere Luigi dal compiere quell'atto,perchè il rischio avrebbe potuto essere la propria vita?E se sti cavolo di SEIMILIONI fosse la cifra che Tenco si procurò per restituire a chi li aveva chiesti in precedenza per potersi assicurare la vittoria?Anche in questo contesto può avere una collocazione logica anche l'improvvisa repentina richiesta di avere l'auto con se a Sanremo.Per avere la pistola?Ma se l'altra era comunque già in valigia!!!Magari l'auto serviva per potersi recare velocemente a Recco,a casa,o semplicemente in banca a ritirare la somma da restituire.Ricordiamoci che "siamo" nel 1967,i bancomat in Italia,per lo meno,erano al di la da venire,e se volevi ritirare una somma di denaro dal tuo conto corrente dovevi andare nella filiale presso cui avevi aperto il conto.
    Che ne pensate?

    Edited by clap67 - 19/5/2011, 17:49
     
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21 replies since 11/5/2011, 16:52   8767 views
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