8° elemento extra Caso Tenco - LUIGI TENCO SI E' SUICIDATO SENZA PISTOLA

INCASTRO CON PROVA 1 intervista a Paolo Dossena - fonte TV SORRISI E CANZONI DEL 05/03/2004

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    CASO TENCO ™ULTIMO ROUND™



    Il 20 gennaio 2009, Luigi Tenco 60's - La verde isola, è scesa in campo "CON UNA PROTESTA" . Chiediamo, vogliamo ed esigiamo giustizia!. SOSTIENI ANCHE TU LA NOSTRA BATTAGLIA che al momento è appoggiata da oltre 50000 italiani: www.facebook.com/casotenco

    LE 5 PROVE DELL'OMICIDIO DI LUIGI TENCO: http://luigitenco60s.forumfree.net/?t=26753305

    IN DATA 30 SETTEMBRE 2008, LA VERDE ISOLA DI LUIGI TENCO HA PUBBLICATO LA CANZONE "INEDITA" DAL TITOLO "LA BALLATA DEL TENCHIANO", una canzone di protesta che denuncia l'ingiustizia di aver fatto passare Luigi Tenco come un uomo triste, depresso, impasticcato e suicida. Luigi amava la vita e voleva vivere. LA BALLATA DEL TENCHIANO si puo' ascoltare gratuitamente cliccando sul seguente link:

    www.luigitenco60s.it/ballatadeltenchiano.html


    IN DATA 11 GIUGNO 2009, IL PARTITO DELL'ALLEANZA, RIGUARDO L'OMICIDIO DI LUIGI TENCO, HA INVIATO UN ESPOSTO AL CONSIGLIO SUPERIORE DELLA MAGISTRATURA, AL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA ON. ALFANO, AL CONSIGLIO DEI MINISTRI.
    Qui potete leggere l'esposto in versione integrale: http://luigitenco60s.forumfree.net/?t=40224493

    NEWS DELL'ULTIMA ORA: IN DATA 28 SETTEMBRE 2009, IL DOTT. SANTE PISANI, segretario Politico del PDA ed il DOTT. DOMENICO SCAMPUDDU, responsabile Nazionale del dipartimento delle politiche abitative dell' UDEUR, hanno inviato una seconda lettera esposto indirizzata a:

    Al S.E. il Presidente della Repubblica
    Al Consiglio Dei Ministri
    All’On. Presidente del Consiglio
    All’On. Ministro Angelino Alfano
    Al Consiglio Superiore della Magistratura

    E p.c.
    Al Cancelliere della Corte europea dei Diritti dell’Uomo
    Consiglio D’Europa
    F-67075 Strasburgo cedex



    Per leggere il 2° Esposto: http://luigitenco60s.forumfree.net/?t=43056619


    LA SEZIONE GENERALE PER "L'APPROFONDIMENTO" E I "CONTORNI" DEL CASO TENCO SI TROVANO QUI: http://luigitenco60s.forumfree.net/?f=2857800

    IL MOVENTE DELL'OMICIDIO DI LUIGI TENCO:

    1 PARTE - http://luigitenco60s.forumfree.net/?t=16199448 ( MOVENTE: ARGENTINA / IL DEPISTAGGIO DELL'AVVOCATO DI SADDAM HUSSEIN )
    2 PARTE: http://luigitenco60s.forumfree.net/?t=39518567 ( MOVENTE: ARGENTINA / L'OMICIDIO POLITICO DI LUIGI TENCO DA PARTE DI P2, SIFAR E CLAN DEI MARSIGLIESI )


    LA CONFESSIONE DI ARRIGO MOLINARI, COMMISSARIO CHE CONDUSSE LE INDAGINI AL MICROFONO DI PAOLO BONOLIS A DOMENICA IN

    FRANCESCO DE GREGORI - FESTIVAL: LA VERITA' SULLA MORTE DI LUIGI TENCO NASCOSTA IN CODICE ALL'INTERNO DELLA SUA CANZONE

    E FATE "TESORO" DELLE PAROLE DI TENCO: "E SE CI DIRANNO....NOI RISPONDEREMO NO".

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    DA TV SORRISI E CANZONI DEL 05/03/2004

    Parla Paolo Dossena, amico e produttore del cantautore morto a Sanremo nel 1967.

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    Lo vidi seduto, appoggiato allo schienale del letto. Non mi accorsi che era già morto e feci partire Dalida”. Dossena ha ancora tante cose da dire, “peccato che mai un poliziotto o un magistrato me le abbia chieste” 5/3/2004 di Cinzia Marongiu

    Quella notte rimarrà per sempre stampata nella sua memoria. L’ha vissuta minuto per minuto insieme con Luigi Tenco. Lui, Paolo Dossena, l’amico e il produttore indipendente che seguiva per la Rca il giovane talento della musica cantautorale italiana, stava dietro le quinte. Luigi, bello e ultratimido, stava suo malgrado sulla ribalta. Almeno fino a quella notte tra il 26 e il 27 gennaio 1967, una notte convulsa e tragica, in cui gli avvenimenti si sono accavallati, sovrapposti e confusi nel racconto dei tanti protagonisti.

    Niente è stato davvero chiarito, né l’ora in cui Tenco è morto, né l’ora in cui è stato trovato ormai esangue, né l’autenticità di quel biglietto trovato vicino al corpo. Paolo Dossena in questi giorni è a Sanremo. E’ lui il direttore della società discografica di Linda, la ragazza dalla voce nera che ha sorpreso tutti. Seduto nella tranquilla sala da pranzo dell’albergo Napoleon, un po’ fuori mano e immune dalla frenesia sanremese di questi giorni, Dossena ha accettato di raccontare tutto quello che è successo in quel grappolo di ore 37 anni fa.

    “Anche se in genere preferisco tacere. Ricordare è sempre doloroso”. “Avevo conosciuto Luigi un anno e mezzo prima. Me lo presentò Ennio Melis, il capo dell’Rca. Diventammo amici. Stavamo insieme quasi tutte le sere, in giro per Roma, a far casino e a giocare a poker. Eravamo una bella compagnia. Mario Simone, Sergio Modugno e spesso c’era anche Dalida, già una star di prima grandezza. La casa discografica pensò di farla cantare con Luigi al festival di Sanremo.

    Il suo fascino e la sua popolarità unite alla qualità dei testi di Tenco: ci sembrava una bella idea. “Posso smentire categoricamente chi ha intravisto tra le parole di quel brano annunci funesti e messaggi in codice. Il testo è stato assemblato da Luigi e da me in un ristorante a Roma, tra scherzi e risate. Avevamo deciso di produrre un album nella tarda primavera. E di venire qui in Liguria a lavorarci. Insomma, tanti progetti e nessuna crisi. E poi Luigi era un ragazzo molto intelligente, mica uno che fa questo genere di cose”.

    Dossena ricorda bene quella notte. “Luigi non aveva cantato molto bene. Eravamo tutti al Casino, dove allora si svolgeva il Festival. Dopo l’esibizione, Luigi si era sdraiato su una panca e si era addormentato. Aveva bevuto un po’ e forse aveva preso un’anfetamina. Ma nessuna droga. Chi lo ha descritto come un drogato, dice falsità. Prendeva qualche anfetamina, le stesse che usano tanti studenti sotto stress per un esame”. Dossena scava nella memoria e continua il racconto. “Andammo al bar del Casino e Luigi ordinò un wisky. Io non volevo che bevesse, gli dissi di piantarla e presi il bicchiere cominciando a bere. Lui mi guardò dritto negli occhi e mi disse: “Sei un amico che si mette tra me e il bicchiere. Ma sei così amico da metterti sulla traiettoria di una pallottola che parte da una pistola che mi spara?”.

    Passano i minuti, è quasi mezzanotte. “Presi la macchina di Luigi, un’Alfa Romeo GT 1600 verde, identica alla mia. L’avevo portata io a Sanremo, perché lui era venuto in treno e si era fermato a salutare la madre. Durante il viaggio, Simone e io fummo fermati dai carabinieri. Aprii il cruscotto per cercare i documenti e ci trovai una pistola. Rimasi di stucco. E appena arrivai a sanremo me la presi con Luigi. “Ma come giri con una pistola in macchina? Ma sei pazzo?”. Lui mi disse che era la terza volta che cercavano di ucciderlo. L’ultima volta era successo poche settimane prima, a Santa Margherita Ligure due macchine lo avevano stretto e avevano cercato di spingerlo fuori strada. “E allora mi sono comprato una pistola. Ma non chiedermi chi ce l’ha con me, perché non ne ho idea. Non lo capisco”, mi disse”.

    Dossena fa una pausa e ritorna con la mente a quella notte. “Luigi era offeso e arrabbiato. Non tanto perché la sua canzone era stata bocciata dal Festival, quanto perché non era stata ripescata dalla giuria di qualità. “Ma come?, diceva. Con me tutti fanno gli amici, dicono di stimarmi e poi non scelgono la mia canzone?”. Andammo in macchina al ristorante. Eravamo in tanti. Ma una volta arrivati, Luigi cambiò idea, si mise al posto di guida e se ne andò via sgommando.

    Andava molto veloce e mi preoccupai. Temevo potesse avere un incidente. Ecco perché dopo un po’, intorno all’una, telefonai in albergo. Non volevo parlare con lui, volevo solo sapere se era rientrato e se era tutto a posto. Mi rispose il portiere e mi disse che il signor Tenco era già in camera”. A quel punto Dossena era tranquillo. Anche se già pensava di andare a dare un’occhiata all’amico una volta finita la cena. “Non so bene che ora fosse. Io, Dalida e Mario Simone arrivammo al Savoy e andammo nella dependance dove era la stanza di Luigi. Io e Simone restammo all’inizio del corridoio, Dalida entrò.

    Dopo pochissimi minuti, Lucio Dalla ci venne incontro. Era disperato, “Dio mio, Dio mio” ripeteva. A quel punto corsi verso la stanza di Luigi e lo vidi seduto per terra con la schiena appoggiata al letto. Nel viso non c’era sangue e io non mi accorsi che era morto. Pensai che avesse cercato di tagliarsi le vene, urlai di chiamare un’ambulanza. Ero convinto che ci fosse possibilità di rimediare. Non c’era nessuna pistola, ne sono sicuro. Altrimenti l’avrei notata.

    Poi vidi Dalida, era completamente piena di sangue e piangeva. Era sotto choc, accarezzava il viso di Luigi. La presi in braccio e la portai nella sua stanza, nel corpo centrale dell’albergo, al primo piano. Cercai di metterla dentro la vasca e di lavarla. A quel punto lei mi disse che Luigi si era ammazzato”. Dossena non rientrò più nella stanza di Luigi, la sua preoccupazione era soprattutto per Dalida. “Cercai di proteggerla. Noi produttori siamo un po’ particolari con i nostri artisti, quasi dei padri.

    Sono ancora tante le cose che Paolo Dossena avrebbe da raccontare. “Peccato che mai un poliziotto o un magistrato me le abbia chieste”.


    --------------------------------------------> analisi <--------------------------------------------

    1 - Paolo Dossena: "Lo vidi seduto, appoggiato allo schienale del letto. "

    Questo conferma QUANTO EVIDENZIATO nelle 5 prove dell'omicidio che abbiamo pubblicato nell'Aprile del 2008. Gli assassini avevano soltanto il compito una volta ucciso ( in spiaggia ) di riportarlo in stanza ma non di occuparsi della simulazione di suicidio . Il corpo verrà adagiato dagli assassini a terra, seduto ed appoggiato allo schienale del letto ( che è poi la posizione di Luigi quando entrano Dalida e Dossena ), la polizia allertata alle 2:45....arriverà e porterà via il cadavere ( 1° reato: vilipendio di cadavere - codice penale ), lo riporterà successivamente indietro nella 219 per poter fare le foto ( per la pistola nessun problema, c'è la BERETTA ( non di Tenco ) sul comò da porgli sotto i glutei ), nasconderà I PIEDI SOTTO IL CASSETTONE per non far vedere che SONO SCALZI ( le scarpe erano sporche di sabbia ed andavano fatte sparire....2° reato ) PROPONENDO DI FATTO ALLA MASSA UNA POSIZIONE INVEROSIMILE PER UN SUICIDA,e provvederà ad applicare una bendatura stile MUMMIA sul capo integro, premurandosi di FAR DEVIARE una porzione di garza sul sopracciglio in modo da coprire le ferite e l'ematoma perchè questo era lo scopo di tale maestosa ed esagerata bendatura ( 3° reato: occultamento di prova ). A completamento della porcheria commessa ( non chiamiamola superficialità che poi i superficiali si offendono ), sul referto della scientifica verrà scritto:

    Nell'obitorio di questo Cimitero di Valle Armea, esaminato il cadavere, alla presenza del S.Procuratore, non sono state riscontrate altre ferite, lesioni o segni particolari sul corpo ad eccezione della ferita d'arma da fuoco sulla regione temporale destra. ( 1967 ). ( 4° reato: falsificazione di un atto pubblico )

    NB. LA POSIZIONE INIZIALE DEL CADAVERE rilevata dalle prime persone che entrano in stanza è BEN DIVERSA da quella fatta assumere dalla polizia ( PIEDI SOTTO IL CASSETTONE ). Questo dev'essere per voi indicativo ( una posizione anomala invece della piu' semplice posizione normale )per farvi comprendere a pieno COSA E' STATO FATTO IN QUEL 1967. Convenite con me che Molinari e Co. avrebbero faticato di meno A METTERE LUIGI NELLA POSIZIONE INIZIALE ( SEDUTO A TERRA CON LA SCHIENA POGGIATA ALLO SCHIENALE DEL LETTO ) piuttosto che INFILARE I PIEDI SOTTO IL CASSETTONE? Se li hanno infilati un motivo c'e' E NOI SAPPIAMO BENE PERCHE'.

    2 - Paolo Dossena: “Andammo al bar del Casino e Luigi ordinò un wisky. Io non volevo che bevesse, gli dissi di piantarla e presi il bicchiere cominciando a bere. Lui mi guardò dritto negli occhi e mi disse: “Sei un amico che si mette tra me e il bicchiere. Ma sei così amico da metterti sulla traiettoria di una pallottola che parte da una pistola che mi spara?”.

    Credo che non ci sia bisogno di commenti...anzi si uno solo. IL BAR DEL CASINO' sentirà nello stesso giorno ( 26 gennaio 1967 ) per ben 2 volte parlare di morte Luigi Tenco. Questa che avete letto....e nel pomeriggio con Dalida ( un testimone riporta di aver sentito lei e Luigi fare strani discorsi di morte NON SUICIDI ( il testimone ricorda nitidamente questo ) e Luigi la porta via bruscamente per un braccio )

    NOTA BENE: PAOLO DOSSENA COLLOCA NELL'INTERVISTA QUEST'ANEDDOTO BEN DOPO L'ESCLUSIONE QUINDI LUIGI TRA LE 23 circa E 00.10 ( ORA IN CUI LASCIA IL CASINO' ) SA GIA' CHE LO STANNO CERCANDO PER AMMAZZARLO ( forse perchè gliel'ha detto Dalida nel pomeriggio? ).
    Lui fa questa domanda apparentemente strana a Paolo Dossena pochissimo tempo ( forse 1 ora o 2 al massimo, dettaglio importante questo ) prima di morire. Chiedere a DOSSENA DI PORSI TRA LUI E LA PISTOLA CHE LUI STESSO UTILIZZERA' PER SUICIDARSI 2 ore dopo....è alquanto SENZA SENSO.

    3 - “Presi la macchina di Luigi, un’Alfa Romeo GT 1600 verde, identica alla mia. L’avevo portata io a Sanremo, perché lui era venuto in treno e si era fermato a salutare la madre. Durante il viaggio, Simone e io fummo fermati dai carabinieri. Aprii il cruscotto per cercare i documenti e ci trovai una pistola. Rimasi di stucco. E appena arrivai a sanremo me la presi con Luigi. “Ma come giri con una pistola in macchina? Ma sei pazzo?”. Lui mi disse che era la terza volta che cercavano di ucciderlo. L’ultima volta era successo poche settimane prima, a Santa Margherita Ligure due macchine lo avevano stretto e avevano cercato di spingerlo fuori strada. “E allora mi sono comprato una pistola. Ma non chiedermi chi ce l’ha con me, perché non ne ho idea. Non lo capisco”, mi disse”.

    Non una, ma tre volte ( la quarta a Sanremo andrà a buon fine ), cercarono di uccidere il nostro Luigi. L'ultima volta a Santa Margherita Ligure ( tentato speronamento ) poche settimane prima di morire.
    ATTENZIONE: poche settimane....mmm...facciamo 5? 6? 7? 8 prima di quel fatidico 27 Gennaio? Bene, sono 2 mesi e coincidono CON L'ACQUISTO da parte di Luigi Tenco DI BEN 2 PISTOLE ( novembre 1966 ). Come vedete tutto quadra perfettamente. Il tentativo di speronamento con l'acquisto subito dopo delle 2 pistole da parte di Luigi....CHE SPERO FACCIANO APRIRE FINALMENTE GLI OCCHI AGLI ULTIMI "IRRIDUCIBILI SCETTICI", non servivano per SUICIDARSI ma per TENTARE DI DIFENDERSI IN SEGUITO A 3 TENTATIVI DI OMICIDIO....ANDATI MALE!!

    NB. L'ultima volta tentano di uccidere Tenco mentre sta in auto. LUIGI PONE DENTRO IL CRUSCOTTO DELL'AUTO UNA PISTOLA ( che verrà poi ritrovata da Paolo Dossena ). Credo abbia una sua logica non trovate?

    4 - Andava molto veloce e mi preoccupai. Temevo potesse avere un incidente. Ecco perché dopo un po’, telefonai in albergo. Non volevo parlare con lui, volevo solo sapere se era rientrato e se era tutto a posto. Mi rispose il portiere e mi disse che il signor Tenco era già in camera”. A quel punto Dossena era tranquillo.

    Come ho detto piu' volte, l'unico modo per appurare che un ospite fosse rientrato effettivamente in hotel ( avendo io fatto il portiere di notte e quindi avendo esperienza in questo settore ) era quello di controllare che ci fosse la chiave in buca e poichè questa non c'era...IL PORTIERE DISSE CHE LUIGI ERA RIENTRATO. Ma non era affatto vero. Luigi stava fuori e le chiavi della camera le aveva con se ( ECCO PERCHE' NELLA BUCA DELLA HALL NON C'ERANO ) .....TANT'E' CHE GLI ASSASSINI NEL RIPORTARE IL CADAVERE IN CAMERA utilizzeranno la chiave in possesso di Luigi per aprire la camera 219 e sbadati perchè "dovevano far presto" e poteva venire qualcuno, dimenticheranno LE CHIAVI INCHIAVATE DALL'ESTERNO ( cosi come infatti risulta anche sul referto ). Quindi.....non è vero che LUIGI ERA RIENTRATO IN HOTEL. Luigi si trovava fuori dall'Hotel e telefonò prima a Melis ( che si fece negare ) e a Valeria. L'ulteriore conferma che Luigi non si trovava in hotel è che nonostante avesse effettuato queste 2 telefonate, il portiere di notte controllando i tabulati testimoniò alla polizia che non risultavano chiamate in entrata e in uscita dalla 219. Spero che finalmente SIA CHIARO A TUTTI COME MAI QUEL PORTIERE DI NOTTE DISSE AI COMMENSALI CHE LUIGI TENCO ERA RIENTRATO. E SPERO SIA CHIARO A TUTTI ( VOI GIORNALISTI CHE SICURAMENTE STATE LEGGENDO ): QUESTO OMICIDIO VA DENUNCIATO A LIVELLO NAZIONALE E AL PIU' PRESTO.

    STRANO CHE VALERIA NON SAPESSE CHE LUIGI LA STAVA CHIAMANDO DA FUORI. STRANO CHE VALERIA NON SI SAPPIA CHI SIA, STRANO CHE STIA NASCOSTA E NON SI FACCIA VEDERE. PAURA EH!

    .....l'analisi continua nell'altro post.

    Edited by LaVerdeIsola - 18/2/2013, 16:51
     
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    8° ELEMENTO EXTRA - INCASTRO CON PROVA 1


    5 - Non c’era nessuna pistola, ne sono sicuro. Altrimenti l’avrei notata

    Paolo Dossena AFFERMA "con sicurezza" che quando entrò in stanza, NON C'ERA NESSUNA PISTOLA E CHE SE CI FOSSE STATA, L'AVREBBE NOTATA MMMM.....vediamo Dalida che dice.

    Intervista fatta a Valentino Tenco qualche tempo dopo la morte di Luigi:

    "DALIDA Era andata a cambiarsi di abito ed era scesa poi nella camera di Luigi, dove l'aveva trovato riverso in una pozza di sangue. Non aveva visto l'arma, ed in un primo momento aveva creduto che si trattasse di una caduta in seguito ad un malore. Per questo chiese subito di chiamare un dottore.Lei quando è entrata non ha notato l'arma. Questo è quanto ha detto a noi. "

    DALIDA E PAOLO DOSSENA ( 2 testimoni oculari ), ENTRAMBI ENTRATI NELLA 219, NON NOTANO NESSUN'ARMA.

    BEH NORMALE.....4 occhi NON L'HANNO NOTATA semplicemente perchè non c'era. ( la Walther PPK giaceva in scatola ). Il compito degli assassini TERMINO' nel momento in cui POGGIARONO IL CORPO DI LUIGI seduto con la schiena appoggiata al letto. CI AVREBBERO PENSATO "ALTRI" a simulare il suicidio, dunque non ci vedo niente di SCANDALOSO se Paolo Dossena e Dalida videro UN "SUICIDA" A TERRA SENZA PISTOLA..

    Questo credo confermi ulteriormente la validità delle 5 prove dell'omicidio pubblicate 1 anno fa e ignorate ( ovvio ) dalla Giustizia di adesso, che si spera.....dopo quest'ennesima "conferma" ( TENCO SI E' SUICIDATO SENZA PISTOLA ), abbiano il buon senso di mettere fine a questa ingiustizia che non fa bene a Luigi e non fa bene...forse...a questo punto....neanche a loro.

    Edited by LaVerdeIsola - 11/5/2009, 16:37
     
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  3. mattiaolgia
     
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    non potranno ignorarci ancora per molto, dovranno fare i conti con tutti quelli che sono convinti che Luigi non era un fallito che ha voluto togliersi la vita solo per pura ripicca.....
     
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  4. .An.
     
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    A prosposito di ciò che si dice su Luigi, mio padre lo definisce "sfigato e triste"! Questo mi ha fatto capire che ormai Tenco è nella memoria collettiva come quello che si è suicidato per una canzone e non come un grande cantautore che continua a toccare profondamente gli animi. Penso sia compito di chi lo apprezza veramente sceverare i fatti realmente accaduti da quello che ci vogliono invece far credere, e non sentire mai più apostrofare Luigi come uno "sfigato e triste".
    Ma Dossena aspettava che qualcuno gli domandasse di dire quello che sapeva?
    CITAZIONE
    peccato che mai un poliziotto o magistrato me le abbia chieste

    Pensava che scendesse un angelo dal cielo e gli chiedesse di farlo??? Se io sapessi anche la più banale cosa la urlerei al mondo intero, non la terrei per me!
     
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  5. Vichy70
     
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    Che schifo indicibile... povero Luigi, alla simulazione purtroppo non esiste limite! Ma arrivati a questo punto lo scandalo non può non scoppiare... Quanto tempo dovremo aspettare ancora prima che il mondo intero prenda coscienza di questo?
     
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  6. Vichy70
     
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    E' vero Anita, questo tipo che pare sia rimasto in silenzio per 42 anni perché nessuno gli ha mai chiesto direttamente la sua versione dei fatti?Lui, un testimone oculare??Bizzarro!
     
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    Devo spezzare una lancia in favore di Paolo Dossena.

    Non ha aspettato 42 anni per parlare ( l'intervista è comunque del 2004 e non di ora ), sono anni che lui dice queste cose ( mi era sfuggito solo il particolare della pistola: quando lessi l'intervista anni fa, non eravamo a conoscenza delle prove dell'omicidio e dunque l'elemento della "pistola mancante" .... diceva e non "diceva", applicato l'elemento ALLE 5 PROVE DA NOI PUBBLICATE, conferma invece tantissimo ), solo che la Giustizia, come ha fatto con le nostre prove dell'omicidio, ha fatto lo stesso per le PROCEDURE BASILARI DI UN'INCHIESTA ( le ha IGNORATE ) perchè non è andata ad interrogare i testimoni ancora vivi di questa tragedia ( DOSSENA, VIVARELLI, VALERIA.....e ce ne sarebbero degli altri ), ma.....nel riaprire l'inchiesta ( 2005 ) hanno fatto in MODO DI FAR ANDARE TUTTO SECONDO PREVISTO come nel 1967, RIESUMANDO LA SALMA, i quali esami NON HANNO CONFERMATO ALCUNCHE' e confermando il suicidio CHE ( strano ) NEANCHE LORO HANNO AVUTO MODO CON GLI ESAMI DI DIMOSTRARE.

    Pensate cosa sarebbe successo se la giustizia nel 2005 avesse interrogato Dossena, Valeria ( che sa parecchie cose ), Vivarelli ecc ecc. Qualcosa sarebbe andato storto. Dossena avrebbe sicuramente segnalato CHE NON C'ERA NESSUNA PISTOLA quando è entrato lui e che anche Dalida gli aveva confermato di non aver visto l'arma.

    Come avrebbe gestito questa testimonianza LA GIUSTIZIA nel 2005???

    LA GIUSTIZIA non poteva permettersi una cosa simile e si è trovata suo malgrado a dover riaprire l'inchiesta perchè 3 giornalisti neri dalla rabbia...gli avevano presentato una denuncia piena di contraddizioni in merito al suicidio. 3 anni fa hanno cercato di limitare i danni......e adesso.....

    ...eh....adesso troveranno sicuramente il modo di uscirne puliti. Mi sembrava pero' giusto spezzare una lancia a favore di Dossena perchè lui sono anni e anni che dice queste cose, la sua prima volta non è stata nel 2004 a TV SORRISI E CANZONI.

    Edited by LaVerdeIsola - 14/5/2009, 18:48
     
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  8. .An.
     
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    Ah! In effetti sembrava un po' strano che non avesse parlato prima. Scusate, mea culpa!
     
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  9. blonde90
     
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    Che dire...sono senza parole.....è davvero uno schifo....Povero Luigi....Che razza di giustizia è quella italiana....??? Invece di riportare alla luce la verità collabora ad infangarla....??? Sono disgustata....Cmq Nn ti preoccupare Luigi prima o poi le cose cambieranno...devono cambiare....e tu riavrai la tua dignità....
     
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  10. kirka55
     
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    Mi dispiace quando leggo che qualcuno pensa a Luigi come "triste e sfigato". NON E' VERO e Paolo Dossena lo conferma. Luigi timido si certamente ma anche di compagnia e giocherellone. Paolo Dossena ha sempre sostenuto l'omicidio ed ha anche detto che Luigi intelligente com'era mai avrebbe fatto una stupidata come quella per una canzonetta. Drogato, depresso, triste????? Ma va là!!!!!! Finiamola con queste c....... Luigi era buono leale ed onesto. Io l'ho conosciuto così e mi piace ricordarlo così. Bello, affascinante, gentile e chi più ne ha più ne metta.

    Le anfetamine le usano tutti nel mondo dello spettacolo.

    Il Pronox e la bottiglia di grappa vuote sono servite per depistare.
     
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  11. poliziano18
     
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    Sono deluso e amareggiato per quanto ho letto, purtroppo come al solito sono rientrato a casa tardi e mi sono perso tutte le discussioni interessanti che avete fatto oggi (ormai ieri per chi legge) e devo dire che a questo punto non ci sono più equivoci, se mai ce ne fossero stati, e che le prove sono sempre più inconfutabili, e ogni giorno che passa si rafforzano e dimostrano ciò che noi sosteniamo da tempo. Le dichiarazioni di Dossena hanno un valore estremamente importante, peccato che nessuno delle autorità giudiziarie a suo tempo abbia pensato di interrogarlo, o meglio, l'hanno sicuramente evitato di proposito...sarebbe stato troppo facile. Adesso qualcosa si deve per forza muovere perché l'opinione pubblica ha una fondementale importanza in questo omicidio commesso ai danni di Luigi, e la nostra voce comincia a farsi grossa e pesante come un macigno, e nessuno, dico nessuno potrà evitare di ascoltarci!!
     
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  12. yaritzamendara
     
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    L'intento delle Autoritá Giudiziarie di evitare interrogare non solo Paolo Dossena,come tante altri persone che avevano dichiarazioni importanti,mai stata ignorata per la societá.Sappiamo benissimo che le Autoritá Giudiciarie stavanno sotto ordine del Stato per ignorare qualche evidenza su quel'omicidio e sappiamo il motivo!! ;)

    Ma se per un lato le autoritá facevano finta di nulla,per altro,la societá anche ha sua parcela di colpa per omissione.Le testimoni anche hanno sua parcela di colpa,perche non bisogna essere chiamato per la Giustizia per fare una denunzia.Questo é diritto di tutto cittadino! E se la Giustizia non fa caso,puo essere denunziata. :o:

    In veritá nessuno avuto interesse di denunziare l'omicidio di Luigi,ognuno per sue motivi,sue interessi.Qualcuni per paura,altri per omissione e anche qualcuni per avvolgimento diretto o indiretto. :unsure:

    Al'epoca nessuno ha dato importanza alla morte di Luigi,a iniziare del sue "amici"artisti che hanno dato continuitá al Festival come se nulla avesse accaduto.Una vergogna!!! Un Festivale non é fatto per Diretori e si per sue participanti.Se gli artisti non cantano non ha Festivale! Pero nessuno ha detto: no!! non cantaremo piu! :woot:

    É ovvio che un caso come Caso Tenco,pieno di contradizione e despistaggio,se fosse investigato con serietá farebbe uscire fuori la veritá imediatamente.Pero per ordine del Stato,la Giustizia ha rifiutato tutti evidenza,ignorando tutti dichiarazioni importanti,ha fatto tutta l'inchiesta superficialmente con unico scopo di nascondere l'azione del Stato.Questo é un scandalo e deve essere denunziato!!! :huh:

    L'opinione pubblica sempre avuto forza,ma aveva paura.Oggi questa situazione ha cambiato,la societá esige una risposta! Dopo la pubblicazione delle 5 prove sulla Verde Isola le persone hanno risolto cambiare il comportamento.Siamo quasi 6.000 persone urlando in una sola voce: Vogliamo Giustizia a Luigi Tenco!! :)

    La paura ancora esiste,pero ha cambiato di lato. Ora é la societá che detta l'ordine!!

    Lo Stato non potrá piu fare finta di nulla,non ha piu uscita,l'unica opzione che ha é assumere tutta la sporcizia che ha comesso.E alla Giustizia resta soltanto compiere suo dovere! ;)

    Yaritzamendara

     
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    Da quando sono pubbliche le prove dell'omicidio, tutti gli elementi, anche quelli piu' "anomali" e "bizzarri" ( vedi bendaggio e piedi sotto il cassettone ), tutte le testimonianze che abbiamo fin qui evidenziato, si sono incastrate senza nessuna sbavatura, senza nessuna "forzatura", in modo naturale con quelle che fin da subito si sono dimostrate essere la valida dimostrazione logica dell'omicidio del nostro Luigi.

    La nostra "voce" si sta facendo sempre più grossa e più insistente e se qualcuno nutre ancora "dubbi" sulla validità del nostro lavoro, si rallegri: presto sapremo se quelle che la verde isola ha pubblicato, sono delle immense, stratosferiche fesserie senza nessun fondamento.

    Esigiamo delle risposte serie dalle autorità competenti. Il primo "step" l'abbiamo credo superato. Avremmo dovuto metterci K.O da soli in pochi mesi se quelle che noi SPACCIAMO per prove fossero state solo "il frutto della nostra fantasia". Dopo pochi mesi la verde isola sarebbe stata un' isola deserta con delle PROVE cretine che nessuno "avrebbe calcolato" più, uno spazio web senza nè capo nè coda che CERCA A STENTO di stare in piedi e invece 1.200 amici nel profilo "Luigi Tenco" su FB legato all'isola, quasi 6.000 adesioni per la battaglia che stiamo conducendo in soli 4 mesi di attività su facebook, le 8.000-10.000 visite mensili di media sull'isola rispetto alla metà registrate nel periodo di pubblicazione delle prove, l'appoggio di personalità politiche, di giornalisti e di gente comune a "sostegno" della nostra battaglia, ci "autorizzano" a crederci fino in fondo!!
     
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    La cosa più inquietante di questo 8° elemento extra presentato ieri a conferma della validità delle 5 prove dell'omicidio è che chi ha organizzato il tutto non era affatto preoccupato del fatto che qualcuno potesse entrare in camera e TROVARE UN SUICIDA SENZA PISTOLA A TERRA.

    Perchè questo "piano" andasse a buon fine senza "imprevisti", tutto sarebbe dovuto andare secondo "copione". Ci sarebbe stato bisogno DI UN "PROTAGONISTA" AL DI SOPRA DI OGNI SOSPETTO CHE "AL CORRENTE" DI TUTTO, entrando in camera avrebbe dovuto URLARE "SI E' AMMAZZATO" ( PUR CONFIDANDO QUALCHE TEMPO DOPO AL FRATELLO DI LUIGI DI NON AVERE VISTO L'ARMA ma questa affermazione fa parte dell'ingenuità DELLA PROTAGONISTA che infatti è stata fatta tornare in FRANCIA perchè da INGENUA avrebbe potuto commettere DANNI ed il castello sarebbe crollato ), DI QUALCUN'ALTRO CHE cercasse di fare entrare meno gente possibile IN ATTESA DI METTERE IN MOTO l'inquietante macchina INSABBIATRICE ( ad esempio Morisse che spuntò come per incanto con una precisione che fa invidia agli orologi svizzeri sulla scena del delitto accanto a Dalida, d'altronde la telefonata al Nostromo dall'Hotel Londra la fece lui, chi poteva essere dunque "piu' preciso" di Morisse? ).
    Infine sarebbero arrivati "i professionisti" del mestiere AL DI SOPRA DI OGNI SOSPETTO....a ricostruire con "maestria" ( MICA TANTO ) IL SUICIDIO, ultimo tassello "a chiusura del cerchio", la fine DI QUESTO PIANO studiato e ristudiato in ogni suo punto.

    GLI ASSASSINI AVEVANO SOLO IL COMPITO DI UCCIDERE TENCO E RIPORTARLO IN CAMERA. FINE DEL PRIMO "PASSAGGIO". NON TOCCAVA A LORO SIMULARE IL SUICIDIO.

    "SECONDO PASSAGGIO": DOVEVA POI ENTRARE QUALCUNO E "TROVARLO", LANCIARE L'ALLARME........MA SE FOSSE ENTRATO UN PINCOPALLINO PER PRIMO....AVREBBE URLATO: "CORRETE, CORRETE QUI C'E' UN UOMO CHE SI E' AMMAZZATO SOLO CHE NON CAPISCO CON CHE COSA PERCHE' NON C'E' IL CAPPIO, NON C'E' UNA LAMETTA PER TAGLIARSI LE VENE, NON C'E' UNA PISTOLA?"

    ORA, COME POTEVA FILARE LISCIO COME L'OLIO "QUESTO PIANO" CON UN "PINCOPALLINO DI MEZZO" SE ERA "PREVISTO" CHE LA SIMULAZIONE DI SUICIDIO DOVEVA COMPIERLA "IL TERZO PASSAGGIO" ??

    La domanda sorge quindi spontanea: se FOSSE ENTRATO DAVVERO UN pincopallino PER PRIMO, avremmo assistito a tutto quello che SAPPIAMO ESSERE SUCCESSO?

    NO!

    IL PINCOPALLINO NON AVREBBE URLATO, NON AVREBBE PIANTO!!! IL PINCOPALLINO AVREBBE DATO L'ALLARME, IL PINCOPALLINO AVREBBE ATTESO L'ARRIVO DELLA POLIZIA.......

    .....LA POLIZIA, UNA VOLTA TORNATO IL CORPO ( MAGICAMENTE ANDATO IN OBITORIO ALIAS LAVANDERIA ) AVREBBE MESSO UNA PISTOLA SOTTO I GLUTEI PER FARE I RILIEVI....E QUI CASCA L'ASINO....

    ....IL PINCOPALLINO AVREBBE DETTO: "MA CHE CAVOLO STATE FACENDO???" L'ARMA NON C'ERA QUANDO SONO ENTRATO!!!!!!!!

    Ecco perchè comincio "seriamente" a nutrire dentro di me "il sospetto" REALE che la commedia teatrale cominciata con:

    - la cena al NOSTROMO ( L'ALIBI ),
    - condita dalla telefonata in codice tra le 1.15 e l'1.25 proveniente dall'HOTEL LONDRA ( MORISSE ALLOGGIAVA LI ) e diretta a DALIDA ( a chi altri poteva interessare "una qualsiasi notizia su Tenco" di tutti i commensali?? ), che recita testualmente : "TENCO STA MALE" ( = TENCO E' MORTO MA NON E' STATO ANCORA RIPORTATO IN CAMERA, PARTI MA FA CON CALMA )
    - terminata con i 40 minuti per arrivare all'Hotel Savoy ( quando ce ne vogliono forse al massimo 10 )....

    .....e con la "ciliegina" sulla torta ( DALIDA CHE ARRIVATA NELLA HALL, DICE RIVOLGENDOSI AL PORTIERE DI NOTTE CADENDO LETTERALMENTE DALLE NUVOLE: "HO UNO STRANO PRESENTIMENTO, MI PUO' MICA DIRE IL NUMERO DI CAMERA DEL TENCO?" )

    .......NON ERA UNA COMMEDIA GIUNTA AL TERMINE!! ERA APPENA INIZIATA!

    Più andiamo avanti NELLO SCAVARE IN PROFONDITA' ( non so voi ), PIU' CI RENDIAMO CONTO ( ed e' inquietante ) CHE NULLA E' ACCADUTO PER CASO, neanche la NON SORPRESA DI Dalida nel trovare un SUICIDA SENZA PISTOLA, ci sorprende piu'.

    DOSSENA E' INFATTI STATO L'UNICO DEI DUE A DIRE: E' OMICIDIO, NE SONO CERTO, MI MANCANO SOLO LE PROVE! BEH CERTO....TUTTI NOI DIREMMO COSI ENTRANDO E TROVANDO UN SUICIDA A TERRA CHE SI E' SPARATO SENZA PISTOLA! DALIDA PERO'....QUESTO "SEMPLICISSIMO" COLLEGAMENTO LOGICO...NON L'HA MAI FATTO, NON E' STRANO?

    NO NON LO E'.

    TUTTO ERA PREVISTO, NON E' STATA UNA COINCIDENZA che AD ENTRARE per prima sia stata una determinata persona, non è stato un caso che ella non si sia mai chiesta come IL SUO LUIGI ABBIA POTUTO COMMETTERE IL SUICIDIO SE L'ARMA A DETTA DI LEI NON C'ERA IN CAMERA......

    ....anche TENENDO CONTO delle sue condizioni "psicologiche" nel trovare Luigi morto ( lasciamogli ma solo per un momento il beneficio del dubbio ).....1 mese, 1 anno 10 anni dopo ( 1977 ) non era sacrosanto che Dalida nutrisse il dubbio di come Luigi poteva essersi suicidato senza pistola, visto che lei entrando ( L' HA CONFESSATO AL FRATELLO DI LUIGI VALENTINO ) SOSTIENE NON AVERLA VISTA ?? ( E QUI HA PECCATO DI INGENUITA' ).

    Invece di tentare il suicidio 1 mese dopo, perchè non HA FATTO QUELLO CHE TUTTE LE INNAMORATE O PRESUNTE TALI FANNO? Io me lo sarei chiesto come ha fatto Luigi Tenco a suicidarsi con una pistola se ENTRANDO nella sua stanza NON HO VISTO NESSUN'ARMA.

    Io avrei da innamorata FATTO MARI E MONTI e avrei urlato a tutto il mondo: E' OMICIDIO, NON RACCONTATE BALLE, QUANDO SONO ENTRATA, L'ARMA NON C'ERA.....E INVECE....no.....

    ....cosa succede AL POSTO di questa "logica" reazione CHE TUTTI NOI AVREMMO DI FRONTE A QUESTA ANOMALIA?

    Dalida tenta il suicidio 1 mese dopo !!

    E ci riprova riuscendoci 20 ANNI DOPO. Perchè 2 tentativi di suicidio? PER AMORE? No, mi dispiace, non la bevo.


    Quest'ultima riflessione appena fatta, chiude il cerchio.

    Chi ha organizzato il tutto, puo' mai aver trascurato L'ELEMENTO FONDAMENTALE DI UNA SIMULAZIONE DI SUICIDIO? ( l'arma? ) NO E INFATTI, MI DUOLE DIRLO....NON LO TRASCURARONO!!!!!

    Pensateci bene, era tutto previsto! C'era un copione ed era anche "stato studiato" tutto nei minimi particolari, PUNTO PER PUNTO.

    DA CHI DOVEVA ENTRARE PER PRIMO IN STANZA.....A CHI DOVEVA ULTIMARE IL LAVORO "SIMULANDO IL SUICIDIO".

    Ditemi chi di voi...ENTRANDO IN STANZA PER PRIMI E VEDENDO IL CADAVERE A TERRA SENZA UN' ARMA ( E SIETE PER GIUNTA VOI A SOSTENERLO CHE L'ARMA NON C'ERA ) DIREBBE: LUIGI SI E' SUICIDATO SPARANDOSI UN COLPO IN TEMPIA?

    E' normale che a Sergio Modugno, salito 30 minuti dopo nella camera 104 per accertarsi delle condizioni della cantante, Dalida disse: "Luigi si è ucciso, si è sparato un colpo di pistola" se lei quando è entrata non aveva visto l'arma ed aveva pensato ad un malore? Non è normale, se ci aggiungiamo anche che lei fu subito portata via da Dossena che accorse subito in stanza sentendo Dalida urlare. Quindi se Dalida non ha visto l'arma, come può "asserire" a Sergio Modugno che Luigi Tenco si è sparato un colpo di pistola?

    Il cerchio si chiude se a non VEDERE L'ARMA e' stato anche PAOLO DOSSENA ENTRATO SUBITO DOPO. Come faceva quindi Dalida a sapere la causa della morte del cantautore?

    VI CHIEDO: E' DUNQUE PROVATO O E' SOLO SUPPOSIZIONE IL FATTO CHE DALIDA SIA STATA AL CORRENTE DI TUTTO.....E QUANDO DICO TUTTO......INTENDO DIRE TUTTO?????


    Dalida durante un'intervista a "La Repubblica" del Gennaio 1987 ( pochi mesi prima di morire ):

    "Non so, non posso, non voglio dire come e perché Luigi è morto."


    Che altro aggiungere? Nulla, la commedia è finita, che cali il sipario.

    Edited by LaVerdeIsola - 14/9/2009, 17:23
     
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  15. mattiaolgia
     
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    inquietante....
     
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48 replies since 7/5/2009, 21:52   4759 views
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